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APS, ODV, Enti del Terzo Settore: i limiti alle tariffe ed il mantenimento della qualifica di ente non commerciale

La basilare gratuità delle prestazioni Lo spirito con cui nasce la riforma del Terzo Settore è impregnato del concetto di gratuità delle prestazioni che un tipico ente del Terzo Settore, non impresa, dovrebbe fornire. Le fonti di finanziamento di tali enti, proprio perchè dotati del “bollino” di qualità di iscritto al Registro Unico Nazionale del Terzo Settore, dovrebbero sorgere da finanziamenti pubblici e privati, donazioni, elargizioni. Tuttavia quasi mai queste fonti si rendono sufficienti a coprire costi e spese. Una APS (Associazione di Promozione Sociale) ma anche una ODV (Organizzazione Di Volontariato) spesso devono chiedere contributi specifici a titolo di rimborso delle spese sostenute sia per la cessione di beni che per la prestazione di servizi che non sono considerati “commerciali” ovvero delle attività di interesse generale di cui all'articolo 5 del Codice del Terzo Settore (D.Lgs.117/2017), incluse quelle accreditate o contrattualizzate o convenzionate con le amm
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La contabilità istituzionale degli enti non commerciali

I numeri, i conti ed il mondo delle attività umane e sociali prive di scopo di lucro: due binari paralleli che nei decenni passati non sempre si sono toccati. Inquadriamo cosa significa tenere la contabilità di un Ente No Profit generico (userò l'acronimo ENP), di una Associazione Sportiva Dilettantistica (ASD) ovvero di un Ente del Terzo Settore (ETS) includendo in questo ultimo gruppo anche le Associazioni di Promozione Sociale (APS) e le Organizzazioni Di Volontariato (ODV). Per gli ETS specifico che quanto riportato sotto non vale per le imprese sociali. Le rinnovate esigenze informative Spinti da necessità di carattere fiscale e di controllo, i legislatori che si sono succeduti nel tempo hanno progressivamente ristretto il cerchio. Il principio “io ti premio ma tu devi essere trasparente e cristallino” è stato quindi il “leit motiv”, direi almeno degli ultimi 40 anni. Tuttavia il peso sempre piu' marcato del mondo del terzo settore, e delle attività non commerciali i

L'Organo di Controllo obbligatorio negli Enti del Terzo Settore (ETS)

  Cos'è l'Organo di Controllo degli Enti del Terzo Settore (ETS)? È una figura professionale, composta da un solo membro o da più membri, preposta a un controllo sia di rispetto delle norme legali (cosiddetto “controllo formale”), sia civilistiche che contenute nel Codice del Terzo Settore (CTS) (D.Lgs. 117/2017), applicabili agli ETS, nonché ad un controllo “di contenuto”, ovvero di rispetto delle finalità civiche, solidaristiche , che ogni ETS deve sempre mantenere come prioritarie. Quest'ultimo tipo di controllo prevede una verifica del bilancio sociale dell'ente ove queste finalità vengono esplicitate attraverso la modalità di redazione inspirata dall'articolo 14 del Codice del Terzo Settore. Infine l'Organo di controllo ha una funzione sulla valutazione continuativa dell' assetto organizzativo dell'ETS (adeguatezza o meno rispetto alle finalità), incluso quello contabile amministrativo e del controllo interno. Quali Enti del Terzo Settore hanno l&

Il nuovo regime fiscale delle attività commerciali svolte dalle Associazioni di Promozione Sociale (APS)

  Il 1 gennaio 2022 dovrebbe entrare in vigore il nuovo regime fiscale per le attività commerciali, di carattere secondario rispetto alle attività principali, svolte dagli Enti del Terzo Settore (ETS). Tale regime è stato disciplinato nel Titolo X del Codice del Terzo Settore (Decreto Legislativo numero 117 del 3 luglio 2017). Ho usato il verbo condizionale in quanto l'effettiva entrata in vigore è legata da un lato all'attivazione pratica del Registro Unico Nazionale del Terzo Settore, dall'altro all'autorizzazione necessaria della Commissione dell'Unione Europea, in quanto il regime fiscale disciplina anche l'imposta sul valore aggiunto (IVA), disciplina che va necessariamente armonizzata tra gli stati facenti parti dell'Unione Europea. In questo articolo tratto in modo specifico il nuovo regime fiscale previsto per le Associazioni di Promozione Sociale (APS). CHI SONO LE APS? Le APS sono enti “no profit” cui lo Stato ha da sempre fornito tutele e pri

Amatori sportivi volontari e lavoratori sportivi nelle ASD e nelle SSD

Uno degli aspetti più rilevanti della riforma del diritto sportivo è proprio l'aspetto giuslavoristico e quello della tutela assicurativa e pensionistica Il 1 settembre 2021 dovrebbe (il condizionale è d'obbligo in Italia) entrare in vigore una parte importante di quella che è considerata una vera e propria riforma della disciplina giuslavoristica e contributiva del lavoro sportivo, sia dilettantistico che professionistico. Scompare, infatti, la distinzione storica professionista/dilettante per introdurre una dicotomia ancora più marcata tra due tipi di nuove figure:  l'operatore sportivo volontario  (che definirei OSV) e  il lavoratore sportivo  (che definirei LS). L'OSV è un  volontario , un soggetto che presta la propria opera nelle ASD senza ricevere, sia in modo diretto che indiretto, alcuna retribuzione o mirare a finalità di lucro. Facciamo però un paio di premesse. Chi sono le ASD e le SSD che applicano la normativa agevolata? Si tratta di  associazioni  (ASD) o

Associazioni Sportive Dilettantistiche (ASD) e attivita' “borderline”: quando sono considerate commerciali e quando sono detassate

  Ci sono attività che le associazioni sportive dilettantistiche (ASD) svolgono per finanziare l'attività principale (in termini di tempo ed energie dedicate), che rimane l'attività sportiva dilettantistica, riconosciuta dal CONI. Tali attività possono avere un collegamento diretto, palese, con l'attività sportiva mentre altre possono essere “borderline”, con un collegamento in parte o del tutto indiretto: queste ultime attività spesso sono considerate attività commerciali e comportano l'obbligo di dotarsi di partita IVA e di emettere fatture o registrare corrispettivi. Vorrei, in questo breve articolo, affrontare alcune di queste casistiche concrete, ed illustrare i riferimenti normativi, di prassi o giurisprudenza, ancorchè personali suggerimenti, derivanti dalla esperienza come commercialista. I DISTRIBUTORI AUTOMATICI NELLE PALESTRE E NEGLI IMPIANTI SPORTIVI E' una casistica molto frequente: diciamo subito che l'attività in questione è da inquadrare nel